Messaggio ai genitori della Dirigente Scolastica

Cari genitori

E’ giunto anche per voi un momento estremamente delicato, aiutare i vostri figli ad individuare il percorso giusto che possa condurli alla realizzazione del proprio futuro.

L’attuale situazione economica rappresenta sicuramente un ulteriore complessità, quali saranno i lavori del futuro? Quale preparazione può aiutare i ragazzi ad affrontare le difficoltà di inserimento? Sono domande ardue alle quali nessuno può fornire risposte certe.

E allora?

Allora bisogna in primo luogo seguire il cuore, non vi e’ cosa più difficile che fare quello che non piace e poi… smettere di pensare che una preparazione generale prepara a tutto e che la teoria e’ più formativa della pratica.

Osservo, faccio, conosco, questo e’ il paradigma che da anni applicano le scuole anglosassoni, israeliane e oggi applicato anche dalle scuole delle economie emergenti.

Lo studio solo teorico era funzionale ad una società nella quale l’ impresa richiedeva impiegati e il lavoro richiedeva lunghe ore di scrivania ed archiviazione .

Oggi l’uso delle tecnologie ha modificato le modalità con le quali si lavora e i luoghi di lavoro, richiedendo anche per lo svolgimento di lavori semplici competenze tecniche e organizzative, nonché capacita’ di auto formazione.

Può lo studio della teoria da sola fornire queste competenze?

Per rispondere a questa domanda molte scuole si stanno impegnando per innovare i propri processi al fine di fornire risposte adeguate alle richieste del mercato del lavoro.

Recenti ricerche (Excelsior, Assintel…) dimostrano, infatti, che troppo spesso le aziende non riescono a trovare giovani con competenze adeguate alle esigenze.

Esiste inoltre un grande pregiudizio che spinge ad iscrivere i propri figli ai licei quasi che l’istruzione tecnica e professionale rappresenti una scelta di serie b, l’ammissione di una sconfitta. Siamo proprio sicuri che sia così?

Presidenti del Consiglio, alti dirigenti dello Stato, imprenditori famosi provengono dall’istruzione tecnica e professionale .

L’istruzione tecnica e professionale e’ stata già’ riformata nel 1992, pertanto le recenti riforme hanno trovato un terreno fertile e hanno condotto ad una ulteriore evoluzione consentendo quella flessibilità’ che permette l’adattabilità alle innovazioni.

Molti genitori hanno compreso il cambiamento, infatti per la prima volta in Italia, nell’anno scolastico in corso, le iscrizioni agli istituti tecnici e professionali hanno superato le iscrizioni ai licei.

Ma chi sceglie questo tipo di scuola ha una preparazione sufficiente per accedere all’università?

Per rispondere a questa domanda bisogna riflettere sul tipo di competenze che richiede la realizzazione con successo di un percorso universitario.

E’ necessario solo essere in grado di memorizzare nozioni e argomentare tesi?

Oppure occorre superare un percorso ad ostacoli che prevede abilita’ di progettazione, di selezione delle informazioni, di risoluzione di problemi pratici, di relazione? Conta quante cose si conoscono o come si conoscono le cose? E’ importante solo il pensiero o e’ indispensabile essere in grado di coniugare il pensiero all’azione? L’esperienza senza conoscenza e’ cieca ma la conoscenza senza esperienza e’ vuota.

Questa mia rappresenta solo un invito a riflettere, ma qualsiasi sia la scelta, il mio augurio e’ che la stessa possa consentire a vostro/a figlio/a di realizzare i propri obiettivi contribuendo in maniera attiva e propositiva a costruire l’Italia del futuro.

Un saluto affettuoso

Rosanna Genni
Dirigente scolastica